Le 3 normaux: Il tè alla Senegalese

Avevo circa ventun anni quando fui invitata, insieme al mio compagno d’allora, nella casa di una famiglia senegalese a bere il tè. In una casa semplice, fummo accolti in una stanza i cui pavimenti ricoperti di tappeti e cuscini ti trasportavano in pochi secondi in un’altra dimensione, in un paese che sapeva di sole e colori, odore di spezie e mare, di pesce e riso, di condivisione.

Su di un braciere trasportabile bolliva un bricco, accanto, un vassoio conteneva piccoli bicchieri intarsiati. Mentre le parole e le risa scorrevano tra noi come un fiume in piena, il padrone di casa con gesti sicuri metteva le piccole foglie di tè  verde nel bricco poi faceva scendere il liquido come una cascata da un bicchiere all’altro, senza perderne neanche una goccia, creando una piccola schiuma.

Mentre ci porgeva i bicchieri, spiegò: -“Questo primo bicchiere rappresenta la vita, perciò si beve amaro”-. Con sacro rispetto presi tra le mani il bicchiere e sorseggiandolo, cercavo di comprendere, fino in fondo, il significato di quest’antico rito che avevo la possibilità di vivere in prima persona.Le parole continuavano a scorrere quando arrivò il secondo bicchiere:   -“Questo bicchiere rappresenta l’amore e come tale deve essere forte e leggermente zuccherato”- disse.

Non perdevo neanche un gesto. Ogni movimento sembrava un balletto e nello stesso tempo un gioco d’abilità.Il terzo bicchiere fu solenne quanto le sue parole:Il terzo bicchiere rappresenta la morte- disse- e come tale è dolce come il miele-.

Sono passati molti anni da quell’incontro, ho scoperto che in tantissimi posti dell’africa il tè è bevuto nella stessa maniera e usando sempre gli stessi gesti. E’ preparato dagli uomini che tramandano la tradizione da padre in figlio, ancora oggi mi stupisco della loro abilità. Di quel giorno mi è rimasto il calore dell’ospitalità, del significato profondo di ogni gesto che ha condizionato profondamente la mia vita al punto tale che ogni volta che preparo un tè lo sorseggio come se stessi assaporando la vita.

Autore: Rita Bianchilli

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